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Più e meno di un Guevara africano

Più e meno di un Guevara africano

Muraglie verdi Giustizia e ambiente, diritti delle donne e presunto «debito» dell’Africa, disarmo e cultura. Le politiche ante litteram del buen vivir nelle parole e nei fatti concreti di un visionario, il presidente del Burkina Faso Thomas Sankara, eliminato insieme alla sua rivoluzione il 15 ottobre di trent’anni fa

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 15 ottobre 2017
Avanza lenta tra mille intoppi la Grande Muraglia Verde, un serpentone alberato che snodandosi dalla Mauritania a Gibuti dovrebbe salvare dal deserto un bel pezzo d’Africa. Burkina Faso compreso. Lanciata dalla Comunità degli stati del Sahel e del Sahara nel 2005, viene definita un’iniziativa «pioneristica», su Wikipedia. Quindi il discorso ai «compagni forestali» di Thomas Sankara che pubblichiamo qui (aprile 1985) quantifica il ritardo accumulato nel frattempo e dimostra come i 30 anni dall’assassinio del suo autore, che ricorrono oggi, siano passati quasi invano. Quanto in meglio avrebbe cambiato il mondo l’opera che Sankara riuscì solo ad abbozzare, lo si capisce...

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