Internazionale
Più fronti aperti in Myanmar. La tregua è solo un’illusione
Pechino avrebbe sigillato i confini La giunta militare birmana alle prese con le autonomie armate regionali e un movimento di protesta sempre più reattivo alle violenze dell'esercito. Nuove accuse alla Lady. L’inviata speciale dell’Onu paventa la «possibilità di una guerra civile senza precedenti»
Yangon, 1 aprile, i manifestanti si preparano agli scontri con la polizia nella township di Tarmwe – Ap
Pechino avrebbe sigillato i confini La giunta militare birmana alle prese con le autonomie armate regionali e un movimento di protesta sempre più reattivo alle violenze dell'esercito. Nuove accuse alla Lady. L’inviata speciale dell’Onu paventa la «possibilità di una guerra civile senza precedenti»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 aprile 2021
È durata poche ore l’illusione di una tregua annunciata dalla giunta. Poi l’esercito birmano ha ricominciato la sua battaglia su due fronti: col movimento pacifico che sta ormai diventando sempre più reattivo alla violenza di Tatmadaw (i militari di cui ieri ha bruciato due esercizi commerciali a Yangon) e le autonomie regionali armate, ormai apertamente schierate dalla parte della rivolta. Mentre continua a salire il bilancio delle vittime – oltre 540 tra cui, secondo Save the Children, più di 40 bambini – l’avvocato di Aung San Suu Kyi, la leader birmana deposta dal golpe del 1 febbraio, ha reso noto...