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Più morti in Italia che in Cina
Le responsabilità dietro i numeri Basta confrontare le cifre dei primi 27 giorni dall’inizio delle rispettive rilevazioni: alla fine della seconda settimana, a fronte di 20.000 contagi in Cina i morti erano poco più di 400 con un tasso di letalità (decessi/contagiati) appena superiore al 2% che poi è andato lentamente crescendo fino ad attestarsi intorno al 3,5-4 %
L'ospedale civile di Brescia – LaPresse
Le responsabilità dietro i numeri Basta confrontare le cifre dei primi 27 giorni dall’inizio delle rispettive rilevazioni: alla fine della seconda settimana, a fronte di 20.000 contagi in Cina i morti erano poco più di 400 con un tasso di letalità (decessi/contagiati) appena superiore al 2% che poi è andato lentamente crescendo fino ad attestarsi intorno al 3,5-4 %
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 marzo 2020
Qualcosa non torna nell’analisi delle cifre fornite dalla protezione civile. Dati alla mano (quelli forniti dai bollettini ufficiali dell’Oms, reperibili sul sito www.who.int) risulta che l’andamento del coronavirus sta facendo molti più morti in Italia che in Cina, sia in termini percentuali che in valore assoluto. Basta confrontare le cifre dei primi 27 giorni dall’inizio delle rispettive rilevazioni: alla fine della seconda settimana, a fronte di 20.000 contagi in Cina i morti erano poco più di 400 con un tasso di letalità (decessi/contagiati) appena superiore al 2% che poi è andato lentamente crescendo fino ad attestarsi intorno al 3,5-4 %....