Lavoro
Istat, più propaganda che occupazione
I dati Da Renzi («bene, ma non basta») a Poletti («creeremo 150mila posti col Job act») il Pd fa partire la fanfara per i posti precari creati a dicembre e gennaio. Il governo usa i dati Istat per accreditare un calo che non c’è. Il 2014 si è chiuso con un livello record (12,7%) e i timidi segnali di ripresa sono dovuti ai part time involontari
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/03/02/01eco1f01 cgil roma manifestazione ottobre biagianti 7271 – Aleandro Biagianti
I dati Da Renzi («bene, ma non basta») a Poletti («creeremo 150mila posti col Job act») il Pd fa partire la fanfara per i posti precari creati a dicembre e gennaio. Il governo usa i dati Istat per accreditare un calo che non c’è. Il 2014 si è chiuso con un livello record (12,7%) e i timidi segnali di ripresa sono dovuti ai part time involontari
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 marzo 2015
L’occupazione è cresciuta a gennaio di 131 mila unità, un dato che conferma il lieve incremento già registrato a dicembre 2014, mentre la disoccupazione ha registrato un’impercettibile flessione dello 0,1% (12,6%). Il tasso annuale conferma la situazione più grave dal 1977, quando sono iniziate le serie storiche statistiche: a dicembre era infatti al 12,7%, in aumento di 0,6% punti rispetto al 2013. Per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti sono «dati incoraggianti» che miglioreranno quando il Jobs Act entrerà in vigore, producendo «150mila occupati in più». Il presidente del Consiglio Renzi ha twittato: «Più 130 mila posti di lavoro nel...