Alias Domenica
Plutarco, moralità e arguzia nelle parole degli antichi
Classici antichi Sessant’anni dopo le "Vite parallele", la squisita fedeltà di Carlo Carena e di Einaudi al grande biografo frutta quest’antologia (offerta a Traiano) di "Detti memorabili di re e generali"
Giuseppe Bossi, Sepoltura delle ceneri di Temistocle nella terra attica, 1806, Milano, Pinacoteca di Brera
Classici antichi Sessant’anni dopo le "Vite parallele", la squisita fedeltà di Carlo Carena e di Einaudi al grande biografo frutta quest’antologia (offerta a Traiano) di "Detti memorabili di re e generali"
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 2 dicembre 2018
Chissà cosa avrebbe pensato dell’abuso di parola pubblica nel nostro tempo il vecchio Plutarco (I-II d.C.), lui che con i Detti memorabili di re e generali aveva offerto all’imperatore Traiano un’originale antologia di risposte argute e ben assestate, di frasi aguzze e rivelatrici, di motti di spirito e gustose definizioni, di facezie e pillole di saggezza, tout court di apoftegmi. E cosa avrebbe pensato degli slogan di infimo livello dei nostri politici? E dell’imbarazzante approssimazione elargita a piene mani sui social media? E, viceversa, cosa penserebbero i nostri politici se – per ipotesi assai benevola – si trovassero a leggere...