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Pnrr, serve un piano per il cambiamento
Troppa «normalità» Il Documentone di Draghi ignora cos’è la biodiversità, che il consumo di suolo è dannoso, che per adottare nuove tecnologie bisogna gettarne via altre e non perché lo decide il mercato. E si affida ai privati. Lo Stato imprenditore e innovatore non c’è. Sugli investimenti pubblici l’Italia retrocede nell’Ue. La futura generazione chiederà il conto
Mario Draghi – LaPresse
Troppa «normalità» Il Documentone di Draghi ignora cos’è la biodiversità, che il consumo di suolo è dannoso, che per adottare nuove tecnologie bisogna gettarne via altre e non perché lo decide il mercato. E si affida ai privati. Lo Stato imprenditore e innovatore non c’è. Sugli investimenti pubblici l’Italia retrocede nell’Ue. La futura generazione chiederà il conto
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 15 giugno 2021
Nel presentare il suo Piano, Mario Draghi aveva detto che è il momento di essere «radicali». Doveva, allora, esserlo già nel titolo: perché Piano nazionale «di ripresa e resilienza»? Se è chiaro per molti di noi che «non vogliamo tornare alla normalità perché era la normalità il problema» e che se ci siamo infilati in questo tunnel è perché quella era la nostra «normalità», ebbene, non dovremmo parlare di «ripresa» ma di «cambiamento»: un piano nazionale di cambiamento e resilienza, di questo avremmo bisogno, questo sarebbe «radicale». E invece no: stiamo proprio parlando di «riprendere» (le vecchie abitudini), come se...