Internazionale

Pochi soccorritori, troppe macerie. Sfollati senza rifugio

Pochi soccorritori, troppe macerie. Sfollati senza rifugioUn palazzo in macerie nella città turca di Iskenderun – Epa/Erdem Sahin

Turchia/Siria La macchina degli aiuti turca arranca, quella siriana non c’è. Oltre 7.200 morti. Erdogan: stato d’emergenza in dieci province. Quattro arresti per «post provocatori», un reporter in manette: aveva fotografato un ospedale distrutto. Intanto in Siria gli aiuti non arrivano e gli sfollati iniziano a morire di freddo

I giubbotti fosforescenti dei soccorritori sono l’unico punto di colore sopra cumuli di macerie grigie e informi. Da tonnellate di cemento, ferro, vetro, spuntano segni della vita di prima: coperte, quadri a pezzi, materassi. Compaiono anche parti di corpi esamini, un braccio, una gamba ricoperti di polvere. Succede anche qualcosa di bello, che da lì escano persone che respirano ancora. E allora le lacrime cambiano di senso e gli applausi sono come il fischio di una teiera, decomprime un po’ il dolore. LE RIPRESE DALL’ALTO, catturate dai droni che sorvolano da due giorni le città del sud-ovest turco e del...

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