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Pois, arance e mele di Oscar Ghiglia
Il divano L'autore stabilisce una formula che si rivela paradigmatica. I due dipinti vanno indagati come canonici e adeguati punti di partenza d’una poetica ed esemplari d’un comporre in pittura. Danno avvio a un rigoroso filone di ricerca che contrassegna l’opera di Giorgio Morandi. E, a guardar nel profondo, anche di Giuseppe Capogrossi
Il divano L'autore stabilisce una formula che si rivela paradigmatica. I due dipinti vanno indagati come canonici e adeguati punti di partenza d’una poetica ed esemplari d’un comporre in pittura. Danno avvio a un rigoroso filone di ricerca che contrassegna l’opera di Giorgio Morandi. E, a guardar nel profondo, anche di Giuseppe Capogrossi
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 12 ottobre 2018
Nove pois neri, nel ritratto dipinto da Oscar Ghiglia nel 1902, trapungono il tulle leggero che vela le braccia di Isa Morandini. Nove biglie nere rotolate via dal nero della stoffa dell’abito, non sparse una qua una là, ma fermate in un cert’ordine di corrispondenze che suggeriscono all’occhio di passar dall’una all’altra, secondando una sorta di diagramma musicale. Nel novembre del 1908, Ghiglia esegue Tavola imbandita (olio su tela, cm 55×79). Sulla tovaglia bianca, un’alzatina di vetro trasparente con un pomo. Una dalia dorata e sei zinnie, gialle e aranciate, rosse e bianche in una brocca di ceramica chiara decorata...