Internazionale
Politici e giornalisti in manette, Saied imbavaglia la Tunisia
Nord Africa Nell’ultima settimana giro di vite ordinato dal presidente: «Sono terroristi». La deriva autoritaria ora preoccupa anche l’Onu. Nel mirino la libertà di parola, una delle vere conquiste della rivoluzione del 2011
Tesserini al vento, la protesta dei giornalisti a Tunisi dopo l’arresto del direttore di Radio Mosaïque, Noureddine Boutar – Ap/Hassene Dridi
Nord Africa Nell’ultima settimana giro di vite ordinato dal presidente: «Sono terroristi». La deriva autoritaria ora preoccupa anche l’Onu. Nel mirino la libertà di parola, una delle vere conquiste della rivoluzione del 2011
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 21 febbraio 2023
Matteo GaravogliaTUNISI
Una crisi economica e sociale lunga quasi due decenni. Uno scontro politico che da un anno e mezzo ha azzerato ogni tipo di istituzione. Una repressione dello spazio pubblico che da più di una settimana fa temere per la tenuta dei più basilari diritti civili. In un paese come la Tunisia, dove da dopo il colpo di forza del presidente della Repubblica Kais Saied il 25 luglio 2021 il processo democratico è sospeso, il futuro si fa sempre più incerto. Da sabato 11 febbraio nel piccolo Stato nordafricano una campagna di arresti ha coinvolto uomini d’affari, direttori di giornali e...