Visioni
Polunin all’inferno e ritorno
Danza Al Ravenna Festival la nuova creazione del coreografo e danzatore ucraino che si confronta con il sommo poeta in Dante Metànoia
Sergei Polunin – foto di Silvia Lelli
Danza Al Ravenna Festival la nuova creazione del coreografo e danzatore ucraino che si confronta con il sommo poeta in Dante Metànoia
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 3 settembre 2021
Francesca PedroniRAVENNA
Una selva in 3D dai toni freddi e bluastri è la visione d’apertura di Dante Metànoia di e con Sergei Polunin, produzione tripartita commissionata alla star di origine ucraina da Ravenna Festival prima della pandemia. Progetto corposo, sviluppato a tappe in questi tempi difficili, ha debuttato in prima assoluta al teatro Dante Alighieri di Ravenna. In scena fino a domenica, fa parte della Trilogia d’Autunno del Festival. Un viaggio complicato, un coreografo a cantica nel confronto non privo di spine con Dante, Ross Freddie Ray per l’Inferno, Polunin stesso per il tormentato Purgatorio, Jiří Bubenícek per la visione estatica eppur dolente...