Europa
Portogallo, cronaca di una inaspettata sconfitta
Il voto Clima di disaffezione, destra favorita nelle urne. E pensare che fino a due anni fa sembrava tornata la Rivoluzione dei Garofani. Poi gli indicatori hanno cominciato a crescere, e la protesta ha perso mordente
Il leader socialista Antonio Costa a Lisbona per la chiusura della campagna elettorale – LaPresse
Il voto Clima di disaffezione, destra favorita nelle urne. E pensare che fino a due anni fa sembrava tornata la Rivoluzione dei Garofani. Poi gli indicatori hanno cominciato a crescere, e la protesta ha perso mordente
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 4 ottobre 2015
Goffredo AdinolfiLISBONA
Il clima elettorale portoghese è talmente tiepido che ci si potrebbe quasi chiedere se davvero oggi si voti. Il torpore ha oramai pervaso ogni spazio, segno che, forse, la democrazia nella sua versione post, così come descritta da Colin Crouch, non è in grado di scaldare gli animi. Molti, troppi, pensano, a torto o a ragione, che indipendentemente dal risultato, chiunque verrà chiamato a governare, difficilmente sarà in grado di contrastare una linea politica che appare come indiscutibile, immodificabile e, quindi, sostanzialmente immanente. Eppure, nonostante il torpore, non è corretto considerare il Portogallo come il paese della rassegnazione. No, anzi, tra...