Internazionale
Poveri civili afghani, uccisi pure da chi dovrebbe proteggerli
Afghanistan Dalle stragi Nato a quelle dell’esercito di Kabul, mentre crescono gli attentati jihadisti nelle città: «Siamo stretti tra due fuochi»
Una marcia di protesta, nel vicino Pakistan, dopo la strage di ragazzini a Dasht-e Archi compiuta dagli elicotteri afghani il 2 aprile scorso – foto Afp
Afghanistan Dalle stragi Nato a quelle dell’esercito di Kabul, mentre crescono gli attentati jihadisti nelle città: «Siamo stretti tra due fuochi»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 9 maggio 2018
Giuliano BattistonKABUL
«Qui le cose vanno sempre peggio. E a rimetterci è la povera gente». Hamidullah ha poco più di vent’anni e gestisce un chiosco a Medina Bazar, all’incrocio che conduce a Qala-e-Fatullah, quartiere residenziale di Kabul. «La vita va avanti, ma siamo preoccupati», sostiene mentre serve un cliente. LA SERIE DI ATTENTATI che ha colpito Kabul preoccupa tanti. Due giorni fa nel parco di Shar-e-Now, quartiere centrale della capitale, un attentatore è stato fermato e ucciso prima che raggiungesse l’obiettivo, la campagna di raccolta sangue organizzata per i feriti di un attentato precedente. Per gli afghani, «non c’è posto sicuro. Non...