Lavoro
Prato, arresti e processi per il pestaggio degli operai Dreamland
Sfruttamento Venti pachistani e cinesi lavoravano sette giorni su sette per 13 ore al giorno, con retribuzione a cottimo tra 7 e 13 centesimi per capo tessile lavorato, o forfettaria per meno di 3 euro all'ora. Quando hanno chiesto giustizia, sono stati aggrediti dai titolari dell'azienda tessile e da un gruppo di picchiatori assoldati.
Una manifestazione dei Cobas – La Presse
Sfruttamento Venti pachistani e cinesi lavoravano sette giorni su sette per 13 ore al giorno, con retribuzione a cottimo tra 7 e 13 centesimi per capo tessile lavorato, o forfettaria per meno di 3 euro all'ora. Quando hanno chiesto giustizia, sono stati aggrediti dai titolari dell'azienda tessile e da un gruppo di picchiatori assoldati.
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 1 febbraio 2023
Riccardo ChiariPRATO
Un pestaggio in piena regola, con picchiatori intervenuti a ‘punire’ gli operai pachistani e cinesi che, con le le bandiere del sindacato di base Si Cobas, manifestavano nella zona industriale del Macrolotto 2 davanti ai cancelli dell’azienda tessile Dreamland, per denunciare la loro condizione di lavoratori sfruttati, sottopagati e ricattati. Dopo i quattro arresti di lunedì per sfruttamento della manodopera, una coppia di cinesi e due loro fedelissimi collaboratori, un’altra decina di cinesi, fra i quali il titolare formale della ditta di pronto moda, sono stati rinviati a giudizio per le lesioni procurate ai manifestanti lo scorso 11 ottobre. Affidate...