Lavoro

Precari, apolidi in tutta Europa

Precari, apolidi in tutta Europa

Welfare Un esercito di 9 milioni di «atipici», «mini-job», contratti a zero ore nella ricerca Accessor promossa dai sindacati europei (Inca-Cgil in Italia). Gli europei che emigrano nell’Ue subiscono una tripla discriminazione: redditi bassi, scarse tutele e perdita dei diritti in patria e all’estero

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 7 novembre 2013
La precarietà ha compiuto vent’anni in Europa. Da limbo riservato ai giovani in attesa di una collocazione stabile è diventata la regola per tutti i rapporti di lavoro nel pubblico e nel privato. La trasformazione non è data solo dall’enorme numero di contratti precari, che resta singolarmente difficile da determinare, ma anche dalla sistematica erosione delle tutele sociali. Oggi in Europa i «McJobs» non danno diritto ad alcuna protezione previdenziale, mentre crolla la sicurezza sul posto di lavoro e gli stipendi sono sempre più bassi e discontinui. Questa è la tesi della ricerca Accessor (acronimo di Atypical Contracts and Crossborder...

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