Cultura
Preghiere siderali sull’Apollo 14
Letture La strana storia dell'Apollo 14, diventato uno spaccio di articoli religiosi. Tutto cominciò con l'ossessione del reverendo Stout di portare il verbo divino sulla Luna. Da allora, nel kit degli astronauti comparvero centinaia di micro-bibbie. Che oggi sono reliquie finite nei musei o all'asta, per cifre come 75mila dollari
Un'opera dell'artista Ed Hengeveld
Letture La strana storia dell'Apollo 14, diventato uno spaccio di articoli religiosi. Tutto cominciò con l'ossessione del reverendo Stout di portare il verbo divino sulla Luna. Da allora, nel kit degli astronauti comparvero centinaia di micro-bibbie. Che oggi sono reliquie finite nei musei o all'asta, per cifre come 75mila dollari
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 agosto 2014
Luca CeladaLOS ANGELES
Il 12 luglio del 1969, qualche minuto dopo che Neil Armstrong ebbe poggiato il suo stivale sulla superficie della Luna, lasciando la storica impronta e proferendo la sua celebre frase, Buzz Aldrin all’interno del modulo lunare dava conferma via radio a Houston dell’esito positivo della missione. «Ora chiederei a tutti un momento di silenzio», aggiunse Aldrin. Dopo qualche secondo, da Houston giunse la risposta lievemente preoccupata: «Buzz – entriamo in silenzio radio». Durante quei minuti di blackout il vicecomandante dell’Apollo 12 estrasse da una speciale sporta un calice d’argento alto pochi centimetri, una microporzione di vino contenuta in una busta...