Italia

Prevale la variante inglese, «ma la mutazione continua»

Prevale la variante inglese, «ma la mutazione continua»L’analisi dei tamponi Covid nel Campus Biomedico di Roma – LaPresse

I dati del terzo studio Il tipo B.1.1.7 rappresenta circa l’87% dei ceppi circolanti in Italia. Il virus continuerà a mutare finché rimarrà in circolazione, scrivono gli esperti. Peccato che il Consorzio per studiarne la genetica, promesso da Conte, ancora non esista. Agli epidemiologi e alle Ong preoccupano le varianti che potrebbero sfuggire ai vaccini. Se le dosi non arriveranno anche nei paesi poveri, le campagne di vaccinazione sono a rischio anche in quelli ricchi

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 31 marzo 2021
L’Istituto Superiore di Sanità, il ministero della salute e la Fondazione Bruno Kessler di Trento hanno pubblicato il terzo studio sulle varianti virali in circolazione in Italia. L’indagine, che ha riguardato i tamponi positivi al coronavirus notificati il 16 marzo, rivela che la variante inglese rappresenta circa l’87% dei ceppi circolanti in Italia, con un notevole margine di incertezza (64-100%). Su 1.951 sequenziamenti effettuati a livello nazionale ben 1688 appartengono al tipo B.1.1.7 (il nome scientifico della variante inglese). Solo 94 campioni sequenziati, pari al 4%, sono del ceppo “brasiliano” – nome in codice P.1. Tra le altre varianti monitorate,...

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