Cultura
Previsioni di speranza nei «zorni endegari»
Tracce di futuro Tradizionalmente, si scrutavano i primi dodici giorni dell'anno (ognuno corrispondeva simbolicamente a un mese) per capire come si sarebbe sviluppato e il 25 gennaio, dedicato a san Paolo (detto dei segni) era monitorato ora per ora
Previsioni meteo con le cipolle
Tracce di futuro Tradizionalmente, si scrutavano i primi dodici giorni dell'anno (ognuno corrispondeva simbolicamente a un mese) per capire come si sarebbe sviluppato e il 25 gennaio, dedicato a san Paolo (detto dei segni) era monitorato ora per ora
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 7 gennaio 2022
Seguendo un costume non ancora del tutto scomparso, nelle culture contadine l’inizio di un nuovo anno era caratterizzato dall’osservazione dei zorni endegari (indicatori), anche detti spei d’l an (spie dell’anno) o calende: si osservava che tempo faceva per 12 giorni e, posto che ognuno corrispondesse a un mese, se ne sarebbe previsto l’andamento. A riprova, si osservava ora per ora il 25 gennaio, giorno dedicato a san Paolo e conosciuto come Paolo «dei segni». Un metodo non scientifico ma che raggiungeva vari scopi, innanzitutto quello di unire la comunità nei saperi e rispondere insieme a una natura imperscrutabile. Creava comunità,...