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Prigioniero politico

Prigioniero politicoUn cartello nella Monument valley in Arizona

Leonard Peltier Il leader dell’American Indian Movement è in carcere negli Usa da 38 anni accusato ingiustamente della morte di due agenti Fbi. Arriva Obama in Italia, ricordiamogli il suo caso

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 26 marzo 2014
«L’unico indiano buono è l’indiano morto», recitava il vecchio adagio razzista degli wasichu (i visipallidi invasori), ma il più grande genocidio della storia umana è stato declassato, dai vari governi statunitensi, ad un banale, impunibile e impunito «destino Manifesto». I massacri, le deportazioni, le sterilizzazioni di massa, le leggi razziali, la reclusione in ghetti chiamati «riserve» e le assimilazioni forzate spariscono nei negazionismi degli sceriffi planetari, per lasciar posto a festeggiamenti celebrati in pompa magna, rilanciati nel 1992 in occasione del cinquecentenario della cosiddetta «scoperta dell’America» («Columbus day»), che continuano ad offendere sia le popolazioni aborigene che a mistificare la...

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