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Prima o poi dovremo fare l’elogio di Zingaretti
Nuovo governo Dovremo essere grati al segretario Pd e al partito per il triplo salto mortale che stanno facendo: baciare il rospo, tentare un accordo con gente che per 14 mesi ha contribuito a avvelenare la convivenza civile, nel tentativo disperato di addomesticarne gli umori eversivi
Nicola Zingaretti – LaPresse
Nuovo governo Dovremo essere grati al segretario Pd e al partito per il triplo salto mortale che stanno facendo: baciare il rospo, tentare un accordo con gente che per 14 mesi ha contribuito a avvelenare la convivenza civile, nel tentativo disperato di addomesticarne gli umori eversivi
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 7 settembre 2019
Comunque vadano le cose, prima o poi dovremo dire grazie a Nicola Zingaretti, a questo dirigente politico tradizionale, grigio quanto basta, incapace di farsi fotografare in mutande e di gonfiare le gote, di baciare i rosari, di sbracciarsi dai balconi di piazza Venezia, vituperato, dileggiato per il suo sorriso bonario, trattato come un esempio di mediocritas non aurea, citato come il fratello del commissario Montalbano. Non è Togliatti, lo sappiamo. Non ci sono più i dirigenti di una volta. Quando eravamo tutti più intelligenti. Dovremo ringraziare lui e il Pd, sì il Pd, questo partito mal riuscito, dilaniato, dissanguato, dominato...