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Primi strappi istituzionali di un «rave» di governo

Rave party in un capannone abbandonato alle porte di Modena foto LaPresseForze di polizia pronte a sgomberare il rave party di Modena – LaPresse

Pugno duro Emblematico il decreto rave (che si apre ora a cambiamenti): libertà di manifestazione e ancor più di riunione a rischio, pene esorbitanti e intercettazioni a strascico

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 6 novembre 2022
Il governo Meloni ha avuto un avvio fragorosamente identitario e securitario. Decreto rave, navi Ong e migranti, ergastolo ostativo, tetto al contante, reddito di cittadinanza, flat tax, pensioni, trivelle, restrizioni covid smantellate. E ancora: i medici no-vax di nuovo in corsia, bollettino pandemico settimanale. Un rave di governo, su non poche note di una musica di destra reazionaria e illiberale. Si è inteso dare il messaggio inequivoco che a Palazzo Chigi c’è un nuovo inquilino. In Europa nessuno si è lasciato impressionare. La disponibilità all’ascolto acquisita da Meloni è un niente vestito di cortesia. Ma anche in Italia l’iperattivismo di...

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