Italia
Processo ai No Tav, chiesti 9 anni e mezzo di carcere
Torino Per i quattro imputati resta l'accusa di terrorismo. Per la Procura l'attacco al cantiere di Chiomonte fu "un atto di guerra"
Torino, il carcere delle Valette dove si tiene il processo
Torino Per i quattro imputati resta l'accusa di terrorismo. Per la Procura l'attacco al cantiere di Chiomonte fu "un atto di guerra"
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 15 novembre 2014
Mauro RavarinoTORINO
Nove anni e mezzo di carcere a testa. A tanto ammontano le richieste di pena formulate dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino nei confronti di Claudio Alberto, Nicolò Blasi, Chiara Zenobi, e Mattia Zanotti. I quattro militanti No Tav imputati, con l’accusa di terrorismo, per l’attacco al cantiere di Chiomonte il 14 maggio 2013. La notte in cui bruciò l’ormai tristemente famoso compressore. Non importa se fu l’unico ferito, perché, sostiene l’accusa, si pose «in pericolo l’incolumità di più persone» e quell’assalto fu «un’aggressione alla personalità dello Stato». Perché colpire Chiomonte significava, secondo i pm della Procura di Torino,...