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Produttività, tecnologia siamo in coda. Nessun piano, niente sviluppo
Economia L'intervento dello Stato dovrebbe cambiare profondamente incominciando a chiamare in causa, oltre a certe imprese, anche e prioritariamente gli attori del cambiamento tecnologico, incominciando dall'Università e dagli Enti Pubblici di Ricerca, dai Centro Studi, da specifiche strutture finanziarie pubbliche
Economia L'intervento dello Stato dovrebbe cambiare profondamente incominciando a chiamare in causa, oltre a certe imprese, anche e prioritariamente gli attori del cambiamento tecnologico, incominciando dall'Università e dagli Enti Pubblici di Ricerca, dai Centro Studi, da specifiche strutture finanziarie pubbliche
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 20 settembre 2016
Sulla scia delle sollecitazioni scaturite dall’articolo di Giorgio Lunghini (il manifesto, 14 settembre), denso di indirizzi e valutazioni, sarebbe interessante riprendere alcune considerazioni sullo sviluppo della produttività del lavoro e sul cambiamento tecnologico. Questa produttività viene misurata in termini di ore lavorate per unità di Pil prodotto. Un miglioramento di questo risultato, secondo Confindustria, si ottiene attraverso la politica dell’offerta; una offerta che andrebbe finanziata dal pubblico dal momento che il capitale privato – ma questo Confindustria non lo dice – in assenza di una domanda non è nelle condizioni per affrontare i rischi di un investimento. Alla successiva domanda...