Alias Domenica
Profanare con una stalla, intervista a Pedro G. Romero
Parla l’artista andaluso dopo la sua performance al Tempietto del Bramante L’ambiguità culturale dell’iconoclastia; l’interrelazione fra amore, capitale, arte; la «sfida» delle bestie agli umani
Pedro G. Romero, "Cuadros/Establo (Scuderia/Stalla)", Roma, Tempietto del Bramante, foto Ludovica Manzetti
Parla l’artista andaluso dopo la sua performance al Tempietto del Bramante L’ambiguità culturale dell’iconoclastia; l’interrelazione fra amore, capitale, arte; la «sfida» delle bestie agli umani
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 luglio 2019
Per una giornata, lo scorso 13 giugno, lo spazio architettonico del chiostro del Tempietto del Bramante a San Pietro in Montorio è stato adibito a ricovero per cavalli e asini, dinanzi ai quali si sono esibiti alternandosi vari chitarristi di flamenco. L’evento, intitolato Cuadras/Establo (Scuderie/Stalla), ideato e curato da Pedro G. Romero (1964), era ispirato al Sacco di Roma del 1527 da parte delle truppe di Carlo V. L’operazione prosegue ora (e fino a settembre) in altra forma all’interno della mostra degli artisti e dei ricercatori residenti alla Real Academia de España, Processi 146. Romero ragiona sull’avvenimento storico del saccheggio...