Europa
Profumo d’arancia
Il racconto Sei un condannato dell’orologio, figlio mio. Tu come un vecchio e io come un giovane. Tu con la paura e io con la spavalderia. Hai capito? Tutto sottosopra. Non vergognarti di chiedere e io non mi vergognerò di darti
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Il racconto Sei un condannato dell’orologio, figlio mio. Tu come un vecchio e io come un giovane. Tu con la paura e io con la spavalderia. Hai capito? Tutto sottosopra. Non vergognarti di chiedere e io non mi vergognerò di darti
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 29 agosto 2014
Sul parapetto, vicino al corrimano della scala che portava al metrò, qualcuno aveva lasciato un biglietto. Era timbrato, ma lo guardai e vidi che valeva ancora una mezzoretta. Ero fortunato. Non solo perché il tragitto fino a casa era di venti minuti scarsi, ma anche perché un simile evento era raro ormai. Quando avevano aumentato i prezzi del biglietto per la prima volta, la reazione alla nuova misura si era manifestata in un modo singolare. I nuovi biglietti rimanevano validi per un’ora e mezza dalla timbratura: ma un’ora e mezza era troppo anche per andare da un capo all’altro della...