Cultura

Proposte utopistiche tecnicamente fondate

Proposte utopistiche tecnicamente fondate

LEONARDO BENEVOLO Tra scienza, storia e impegno sociale, dal «Progetto Fori» alla nuova fisionomia delle periferie. La sua è una profetica avvertenza dei rischi a cui è sottoposto il futuro incerto di Roma. Ha sempre creduto nel pensiero olivettiano sull’analisi e lo sviluppo del territorio urbano intesi come essenziali per le sorti di una democrazia

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 7 gennaio 2017
Nella sua ultima lunga intervista rilasciata nel 2011 a Francesco Erbani, Leonardo Benevolo racconta di essere approdato alla scelta di diventare architetto attraverso la curiosità e l’attrazione per il paesaggio. Quando giunge a Roma nel 1941 da Novara lo affascina la geometria descrittiva, la sola disciplina in grado, attraverso il calcolo matematico, di impossessarsi dello spazio tridimensionale. QUESTO PROFONDO interesse per la scienza unito alla passione per la storia sono i due poli entro i quali graviterà nel corso degli anni l’impegno professionale di Benevolo, non solo quello di storico, ma anche quello di progettista di architetture e urbanista. Come...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi