Lavoro
Protocollo Calenda, a rischio 8mila operatori
Call Center Cgil: il governo autorizza colossi come Eni e Poste a delocalizzare il 20% delle postazioni. Non si prevedono obblighi per i big del settore: ma si liberalizzano le committenze all'estero. I Cinquestelle: è solo uno spot
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda – LaPresse
Call Center Cgil: il governo autorizza colossi come Eni e Poste a delocalizzare il 20% delle postazioni. Non si prevedono obblighi per i big del settore: ma si liberalizzano le committenze all'estero. I Cinquestelle: è solo uno spot
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 marzo 2017
Un piano per creare 20 mila nuovi posti nei call center. O meglio, per far «rientrare» 20 mila postazioni dall’estero, dopo anni di delocalizzazioni selvagge. A pochi mesi dal tragico Natale Almaviva (1.666 licenziati) e dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il «Protocollo Calenda» annunciato ieri da Repubblica potrebbe sembrare un grande toccasana per il settore, con il vantaggio di fugare le pulsioni populiste ormai dilaganti tra precari e lavoratori (l’America first si tradurrebbe in Italy first, ma finalmente made in Gentiloni). L’uovo di Colombo? Manco per idea: l’opposizione – Cinquestelle in testa – già lo boccia come «misura...