Alias Domenica
Psycho, morte e rinascita nel motel
Saggistica, cinema e arte Guido Vitiello indaga i miti e l’iconografia di «Psycho», dalla biblica Susanna a Orfeo: «Una visita al Bates Motel», per Adelphi
Alfred Hitchcock, Anthony Perkins, and Janet Leigh, 1959, foto Sid Avery
Saggistica, cinema e arte Guido Vitiello indaga i miti e l’iconografia di «Psycho», dalla biblica Susanna a Orfeo: «Una visita al Bates Motel», per Adelphi
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 27 ottobre 2019
C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui al cinema d’autore era rivolto «un culto esigente e minuzioso». Un tempo in cui si poteva facilmente transitare dalla realtà ordinaria a un altrove extramondano solo varcando la soglia di quel tempio laico che era la sala di un cineclub. «E cos’altro vediamo al cinema, cos’altro ci mostra un film, fosse anche il più stupido e insignificante dei film, se non l’aldilà?». Sono parole di Emanuele Trevi, che nel suo ultimo libro Sogni e favole ha raccontato il crepuscolo di quel culto con la nostalgia di chi ora vede la terra...