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«Puntare sul metano un errore, così non ci sarà la transizione»
Intervista Enrico Gagliano di Energia per il futuro: è come voler curare il male (la dipendenza dal gas) con lo stesso male (altro gas). Si rischia di procrastinare il raggiungimento dei target energetici e climatici
Intervista Enrico Gagliano di Energia per il futuro: è come voler curare il male (la dipendenza dal gas) con lo stesso male (altro gas). Si rischia di procrastinare il raggiungimento dei target energetici e climatici
Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 maggio 2023
Enrico Gagliano insegna al Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna. Fa parte del gruppo Energia per il futuro, coordinato dai professori Vincenzo Balzani e Nicola Armaroli, che già nel 2014 indirizzò una lettera al governo Renzi per segnalare che «la fine dell’era dei combustibili fossili è inevitabile». Quasi dieci anni dopo, si confronta con il piano di espansione del consumo di gas metano dei governi Draghi e Meloni. Ha senso, per un paese europeo, investire in nuove infrastrutture «pesanti» per aumentare l’approvvigionamento di gas metano? Decisamente no. Partiamo dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino: le politiche di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico (gas soprattutto) hanno portato l’Italia a intensificare i rapporti con Stati politicamente instabili, potenzialmente ostili e distanti dal nostro concetto di democrazia...