Alias Domenica
Quadrati all’ombra delle piramidi
Mostre «Albers in Messico» alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia: una rassegna riscopre il fascino esercitato dai siti precolombiani sull’artista che visse il colore come stato della percezione
Josef Albers, Tenayuca I, 1942, olio su masonite, The Josef and Anni Albers Foundation – © Josef Albers, by Siae 2018
Mostre «Albers in Messico» alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia: una rassegna riscopre il fascino esercitato dai siti precolombiani sull’artista che visse il colore come stato della percezione
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 3 giugno 2018
Arianna Di GenovaVENEZIA
Anni e Josef Albers visitarono il Messico quattordici volte, alcune delle quali coincisero con lunghi periodi sabbatici che permisero loro di disporre liberamente del tempo, senza l’urgenza dell’insegnamento (al Black Mountain College, ma anche a Yale e in varie università dell’America Latina, dal Cile al Perù). Viaggiavano in macchina, in compagnia o da soli, macinando chilometri su strade semideserte e polverose, fermandosi per fare benzina e rifornendosi di piccole mappe su cui cerchiavano in rosso i siti archeologici. Poi, di ritorno, scrivevano lettere dai toni esaltati agli amici, soprattutto a Kandinsky. Previlegiavano quel «lavoro sul campo», imbevuto del sudore fisico...