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Quale futuro? To Tav or not to Tav

Movimenti Il futurismo delle promotrici della manifestazione di Torino mi piace (un po’ meno quello di La Stampa, la Repubblica, e altri accaldati officianti). Scagliarlo come una clava sulla sindaca Appendino mi pare sprecato anche perché non si vede bene dove questa amministrazione si distingua dalla precedente guidata da Piero Fassino

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 13 novembre 2018
Tanto di cappello alle donne che hanno promosso la marcia Sì Tav di ieri 10 novembre a Torino. Sono riuscite a mobilitare un bel po’ di persone su parole d’ordine che rimandano al futuro, alla speranza, e non all’incarognimento e all’astio. Un marketing politico di livello accademico. Sulla base di una fandonia strepitosa, che il Sì Tav rappresenti l’avvenire. Sono quasi trent’anni che questo progetto fa parlare di sé e si continuerà a palleggiarlo per altri trenta, come minimo. Le più avvertite e i più avvertiti del gruppo promotore lo sanno perfettamente, non perché abbiano inaspettate doti mistiche, ma perché...

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