Alias Domenica
Quando a Los Angeles si flirtava col peccato: cronache egocentriche
Joan Didion, The White Album In un montaggio allucinato schegge di nera, interni di studi cinematografici, meeting di afro, sale di registrazione e flashcut di celebri omicidi
Joan Didion da giovane – Julian Wasser, Getty Images
Joan Didion, The White Album In un montaggio allucinato schegge di nera, interni di studi cinematografici, meeting di afro, sale di registrazione e flashcut di celebri omicidi
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 11 ottobre 2015
Per Joan Didion tutto cominciò sul serio quando, nel 1967, il «Saturday Evening Post» le chiese un reportage sugli eventi di Haight-Ashbury, il quartiere nel cuore di San Francisco, non lontano dalla sede della San Francisco State University, dove già da qualche tempo era in corso la lunga Summer of Love del movimento hippie. Attorno a quell’incrocio di strade (Haight e Ashbury) e al primo Psychedelic Shop del paese avevano preso alloggio, tra gli altri, alcuni gruppi rock: i Jefferson Airplane, i Grateful Dead e Janis Joplin, i Diggers (attivisti anarchici) e Eldridge Cleaver, allora ‘ministro dell’informazione’ dell’appena costituito movimento...