Cultura
Quando il capitale indossa gli abiti dell’artista
Società dei consumi Da Gilles Lipovetsky a Robert Goldman, da Andrea Mecacci a Alberto Abruzzese, un sentiero di lettura sulla tendenza da parte delle imprese a utilizzare l’arte per progettare beni glamour e vendere merci come simboli di stili di vita connotati esteticamente
Scena da uno spettacolo della «Australian Dance Company» – Reuters
Società dei consumi Da Gilles Lipovetsky a Robert Goldman, da Andrea Mecacci a Alberto Abruzzese, un sentiero di lettura sulla tendenza da parte delle imprese a utilizzare l’arte per progettare beni glamour e vendere merci come simboli di stili di vita connotati esteticamente
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 21 settembre 2013
L’estetica viene solitamente considerata una materia poco rilevante e di essa si occupano solamente alcuni filosofi. Ma si tratta di qualcosa che è troppo importante per abbandonarla a se stessa. Per dimenticare cioè la lezione che Georg Simmel ha lucidamente impartito già alla fine dell’Ottocento: la crucialità della dimensione estetica per la comprensione del funzionamento delle società moderne. Cioè l’idea che il sistema sociale possa essere adeguatamente interpretato solamente analizzando i linguaggi estetici che si applicano alle molteplici forme d’espressione della quotidianità (design, architettura, moda, pubblicità). Dopo più di un secolo di sviluppo delle componenti immateriali nell’economia e nella società,...