Cultura
Quando il corpo è un’ossessione
SCIENZA Si chiamano «quantified self» e sono persone che monitorano e registrano gli aspetti più vari della propria vita, le prime comunità sono nate nel 2009. Smartphone e braccialetti per accumulare dati sulla salute, di cui sono ghiotte le multinazionali. Dalla «telemedicina» alle «profilazioni» di Google, le informazioni diventano merce di scambio
Un’opera di Damien Hirst «Trinity - Pharmacology, Physiology, Pathology» (2000)
SCIENZA Si chiamano «quantified self» e sono persone che monitorano e registrano gli aspetti più vari della propria vita, le prime comunità sono nate nel 2009. Smartphone e braccialetti per accumulare dati sulla salute, di cui sono ghiotte le multinazionali. Dalla «telemedicina» alle «profilazioni» di Google, le informazioni diventano merce di scambio
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 maggio 2017
Sergio Bogazzi vive a Roma ed è un esperto di informatica della Fao, con esperienze accumulate in mezzo mondo. Per hobby, raccoglie dati sulla sua famiglia: registra e analizza parametri fisiologici, attività fisica, ore di sonno, abitudini quotidiane sue, di sua moglie e delle loro tre figlie. Così ha scoperto quali sono i sintomi più fastidiosi della sua allergia, i periodi in cui la figlia si ammala più spesso di bronchite o il criterio per scegliere scientificamente il quartiere in cui vivere. A qualcuno potrebbe ricordare Furio, il personaggio dello storico Bianco, Rosso e Verdone che prima di partire alla...