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Quando il Pil non fa la felicità, pesa la condanna alla precarietà

Quando il Pil non fa la felicità, pesa la condanna alla precarietà – LaPresse

Economia Il World Happiness Report per lo sviluppo sostenibile, su 155 paesi ci mette al 48° posto. Un gradino sotto l’Uzbekistan e a pari merito con la Russia

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 23 febbraio 2018
Dopo i dati sul Pil, arrivano quelli sul fatturato dell’industria. Che la produzione industriale fosse cresciuta nell’anno appena chiuso era noto, ora dall’Istat arriva una conferma: +5,1% rispetto al 2016 (+3,3% solo per il manifatturiero), miglior risultato dal 2011. L’altra conferma è che le imprese il business l’hanno fatto con la domanda estera (+6,1%), vero motore, in questa fase, della nostra economia. Nondimeno, a dimostrazione di quanto siano inadeguati questi parametri per valutare lo stato di benessere di una popolazione ci sono non soltanto i numeri sulla povertà e il disagio sociale (il nostro Paese raggiunge livelli scandalosi), ma anche...

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