Politica

«Quando il segretario mi disse che ero matto»

«Quando il segretario mi disse che ero matto»Achille Occhetto con Giancarlo Farini (in primo piano), Mario Giachini (con gli occhiali) e Guido Quaranta

La svolta Mario Giachini, amico e compagno della vigilanza che andò con Occhetto alla Bolognina: «Un giorno mi fece fermare la macchina e mi chiese: ’Ma tu non hai nessun dubbio?’»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 novembre 2019
William è il primo a saperlo, quella domenica di novembre. Classe 1922, operaio, figura mitica della Resistenza bolognese. Lino “William” Michelini capisce dove Occhetto sta andando a parare. Lo capisce prima ancora che il segretario finisca la frase: «D’accordo, verrò alla Bolognina a salutare i compagni. Ma se dico…? Se annuncio… che ne pensi, William?». William annuisce. Il dado è tratto. Due Alfa blindate scortate come sempre dalla polizia lasciano il Cavallino rosso, dove, finito di pranzare, Occhetto e William hanno appena deciso di andare all’incontro dei partigiani riuniti in una sala comunale in via Tibaldi nel quartiere della Bolognina....

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