Cultura

Quando la scienza era rivoluzionaria

Quando la scienza era rivoluzionaria

TEMPI PRESENTI Su «Nature» uno studio dimostra che si fanno sempre meno ricerche originali. Il tema fa discutere le comunità di esperti perché tocca un tasto dolente: non c’è più divertimento. Dal 1945, il grado di innovazione delle nuove ricerche è calato di oltre il 90% un po’ in tutti i campi. L’osservazione è confermata anche riguardo i brevetti. Si usano poche parole riguardanti la creatività, come «produrre», «fare», «preparare». Frequenti invece «migliorare» o «aumentare» che alludono a progressi graduali

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 gennaio 2023
Il fisico tedesco Werner Heisenberg, uno dei fondatori della meccanica quantistica, vinse il premio Nobel nel 1932 quando non aveva ancora 31 anni. Il suo collega Paul A.M. Dirac, altro gigante, lo vinse l’anno dopo alla stessa età. Non erano i vincitori più giovani. Nel 1915, l’inglese d’origine australiana Lawrence Bragg se l’era meritato a appena 25 anni per aver indagato la struttura della materia usando i raggi X. Fu un periodo d’oro per la fisica – una rivoluzione scientifica, si sarebbe detto qualche anno dopo – in cui le scoperte si succedevano a ritmo forsennato e i premi Nobel...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi