Cultura

Quando l’inventario dei ricordi crea il mondo

Quando l’inventario dei ricordi crea il mondoUn’opera di Annette Messager, «Les restes» (2000, foto di Jacque Faujour)

ANNIE ERNAUX Da appassionata lettrice di Virginia Woolf alla trasformazione in autrice di grande successo. L’officina della narrazione, il «noi» che alimenta la memoria collettiva e la sua collocazione femminista

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 29 settembre 2016
Annie Ernaux ci accoglie nella sua casa a nord dell’area metropolitana di Parigi. Pensiamo alle stesse stanze descritte nei suoi romanzi: le finestre, grandissime, si affacciano sul tratto naturalistico della Valle dell’Oise, verdissima e acquitrinosa; invece la stanza dove Annie Ernaux scrive è situata a nord e la sola finestra, centrale e rivolta agli alberi del giardino, si trova simmetricamente esposta sulla scrivania. La scrittrice sceglie di risponderci riguardo alle sue narrazioni e alla condizione femminile nella società francese contemporanea. Virginia Woolf nel 1929 pubblicava «Una stanza tutta per sé», luogo simbolico della libertà intellettuale e al contempo luogo reale...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi