Alias Domenica
Quattro funerali dopo: il Sudafrica di Damon Galgut
Interviste letterarie Conversazione con l'autore della «Promessa», tradotto da e/o: il post-apartheid raccontato da una voce che filtra vicende e bugie di una famiglia di bianchi, esibendo identità mutevoli
welethu Mthethwa, «Senza titolo» da «Zwelethu Mthethwa», 2010
Interviste letterarie Conversazione con l'autore della «Promessa», tradotto da e/o: il post-apartheid raccontato da una voce che filtra vicende e bugie di una famiglia di bianchi, esibendo identità mutevoli
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 marzo 2022
Ricorrendo a una voce narrante molto singolare, una sorta di narratore fluido che si sposta tra i personaggi, entra nelle loro menti, ne mescola i punti di vista attraverso focalizzazioni incrociate, dissolvenze e carrellate, Damon Galgut offre, con La promessa, «una dimostrazione spettacolare di come il romanzo possa modificare radicalmente il nostro modo di vedere e pensare»: questa la motivazione che ha accompagnato il Booker Prize, vinto dallo scrittore sudafricano l’anno scorso, ciò che gli ha aperto le porte di una celebrità non ancora conquistata dalle opere precedenti – quattro pièces teatrali e otto romanzi – nonostante fosse già evidente...