Cultura
Quattro parole chiave per disegnare un’idea di giustizia
Scaffale «Un’altra storia comincia qui» di Marta Cartabia e Adolfo Ceretti, per Bompiani. L'«igiene del linguaggio» attraverso i pensieri di Carlo Maria Martini. Un'opera quanto mai necessaria in un momento storico nel quale la lingua dell’odio e della brutalità ha investito anche il pianeta del carcere
Carlo Maria Martini, scomparso nel 2012, durante una visita ai detenuti di Milano
Scaffale «Un’altra storia comincia qui» di Marta Cartabia e Adolfo Ceretti, per Bompiani. L'«igiene del linguaggio» attraverso i pensieri di Carlo Maria Martini. Un'opera quanto mai necessaria in un momento storico nel quale la lingua dell’odio e della brutalità ha investito anche il pianeta del carcere
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 7 novembre 2020
La questione della pena, per sua natura complessa, va sottratta a scontati stereotipi interpretativi. Reato e pena vanno indagati senza le certezze apodittiche di chi confonde il reato con il reo e la pena con la vendetta. Per comprendere fino in fondo l’antropologia del crimine e del carcere è necessario investire nel dialogo tra campi epistemologici diversi. Marta Cartabia, la prima presidente donna della Corte Costituzionale in Italia, e Adolfo Ceretti, criminologo e studioso di giustizia riparativa da decenni, in Un’altra storia inizia qui (Bompiani, pp.128, euro 10), attraverso le parole e i pensieri di Carlo Maria Martini, ci regalano...