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Quei finti, e pericolosi, tifosi del Giro d’Italia
Habemus Corpus Lo avevamo già scritto. Visto che poco è cambiato, tocca ripeterci perché in certi casi non imparare è più che peccato, è una colpa. Penultima tappa del Giro d’Italia, sabato scorso.
la tappa conclusiva del Giro d'Italia – foto Ansa
Habemus Corpus Lo avevamo già scritto. Visto che poco è cambiato, tocca ripeterci perché in certi casi non imparare è più che peccato, è una colpa. Penultima tappa del Giro d’Italia, sabato scorso.
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 28 maggio 2024
Lo avevamo già scritto. Visto che poco è cambiato, tocca ripeterci perché in certi casi non imparare è più che peccato, è una colpa. Penultima tappa del Giro d’Italia, sabato scorso. Si deve scalare per due volte il Monte Grappa, salita che passa da 185 a 1675 metri in 18 km, pendenza media 8% con punte del 14%. In testa alla classifica c’è lo sloveno Tadej Pogacar che, benché già in grande vantaggio, cinque chilometri prima del secondo arrivo sul Grappa accelera e vince la tappa, la sesta. I tifosi sono tantissimi, soprattutto vicino alla vetta. Chiunque sia andato in...