Italia
Quei magnifici settantenni No Tav che non mollano mai
Le storie Marisa, Nicoletta e Paolo sono diventati il simbolo del popolo valsusino in lotta: li racconta il regista Daniele Gaglianone. Perquisizioni, misure cautelari, l’obbligo di recarsi ogni giorno in caserma. «Momenti difficili, che ci hanno cambiato: ma in meglio»
Marisa Meyer durante un momento di protesta in Val di Susa – Luca Perino
Le storie Marisa, Nicoletta e Paolo sono diventati il simbolo del popolo valsusino in lotta: li racconta il regista Daniele Gaglianone. Perquisizioni, misure cautelari, l’obbligo di recarsi ogni giorno in caserma. «Momenti difficili, che ci hanno cambiato: ma in meglio»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 21 luglio 2016
Daniele GaglianoneVAL SUSA
«Qui in val di Susa l’abbiamo capito da tempo: la politica dei partiti non ci interessa più. Noi con questa lotta moralmente abbiamo già vinto perché abbiamo costruito qualcosa che nessuno ci potrà mai togliere». Così parlava Marisa nell’estate del 2012 di fronte alla mia telecamera, con la serena determinazione di chi ha capito da che parte stare. Il volto di Marisa si illumina con un sorriso: «Certo che se perdiamo – il sorriso diventa una risata – ci saccagnano di brutto!». La risata è accompagnata dall’eloquente gesto della mano che preannuncia le (ulteriori) mazzate per i riottosi no tav....