Visioni

Quei sottili confini del jazz

Quei sottili confini del jazz

Musica La dodicesima edizione di Una striscia di terra feconda, la rassegna capitolina che mette in relazione musicisti italiani e francesi

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 14 settembre 2019
Gran finale di rassegna con un sonorizzato Truffaut – riletto da Rita Marcotulli e dalla regista Maria Teresa De Vito – e con il debutto di WeTuba, progetto con testi e voce di Ada Montellanico, tuba e serpentone di Michel Godard (Parco della Musica). La rassegna è la XXII edizione di “Una striscia di terra feconda”, codiretta da Paolo Damiani ed Armand Meignan, che mette in relazione jazz transalpino e cisalpino creando sinergie, incontri, residenze. La progettuale manifestazione, iniziata l’8, si è espansa fuori Roma: al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina che ha accolto varie formazioni in luglio (Théo Ceccaldi,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi