Italia

Quei traffici strani nel porto di Gaeta

Lazio Rottami ferrosi spediti verso l’Africa e la Turchia. E le rivelazioni di Schiavone

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 3 novembre 2013
«E chi si dimentica quell’epoca, quando a Gaeta vedevi girare imprenditori con le valigette piene di timbri della repubblica somala e una montagna di autorizzazioni e permessi arrivati da Mogadiscio». Gianni – identità fittizia – spiega che non è il caso di fare il suo nome. È uno dei tanti lavoratori del principale porto del sud pontino, indicato da Carmine Schiavone come punto di partenza di una nave carica di rifiuti nucleari, affondata tra Salerno e Paola. «Diretta in Somalia», ha puntualizzato l’ex cassiere dei casalesi al manifesto. Parlare di Somalia a Gaeta vuol dire tornare con la mente all’ultima intervista...

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