Internazionale

Quei «tragici errori» senza mai responsabili

Quei «tragici errori» senza mai responsabili

Favole La guerra «umanitaria»

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 4 ottobre 2015
Danni collaterali o «effetti» se preferite. I portavoce militari le chiamano così, le vittime civili. Che si tratti di donne, bambini, uomini inermi, rientrano tutti nella stessa categoria. Quella del «tragico incidente», come il segretario alla Difesa Usa ha subito definito l’attacco aereo statunitense di ieri mattina sull’ospedale di Kunduz. Un linguaggio asettico, quanto più neutro possibile, per neutralizzare la comprensione delle cause, per derubricare a evento naturale ogni scelta politica, per negare ogni responsabilità. Dietro un bombardamento aereo non c’è nessun automatismo, ma una precisa scelta, una precisa responsabilità. Politica ed etica. Assuefarsi al linguaggio protocollare dei comunicati stampa...

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