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Quel caffè triste e la fragilità delle utopie

Quel caffè triste e la fragilità delle utopieUna scena da "Bar sport"

Frammenti Il racconto sui clienti di un bar mi ha riportato alla mente non solo il bel libro del nostro amato Stefano Benni ma altri bar, diciamo così, «letterari»

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 6 gennaio 2024
Ormai molti anni fa collaborai assiduamente al manifesto, trascinatovi da tre amici cari, Severino Cesari umbro come me, Gianni Riotta, palermitano «come me» e il bolognese Stefano Benni, anzi «Benni» senza altro. In compenso, fui io a trascinare Benni da Feltrinelli, che diventò la sua casa editrice di fiducia dopo un piccolo libro di poesie ironiche e cordiali, Prima o poi l’amore arriva. Da anni Benni è «fuori combattimento», assistito nel letto di una clinica da amici fedeli, nella sua Bologna. Ha, mi dicono, rari momenti di coscienza, ed è davvero doloroso che una mente così brillante, così attenta al...

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