Alias Domenica
Quel che serve agli scrittori non sono radici, ma ali
Interviste Lo scrittore australiano che cominciò come ghostwriter di John Friedrich, il maggior truffatore australiano del Novecento, demolisce il «feticismo» intrinseco a memoir e autofiction
Richard Flanagan
Interviste Lo scrittore australiano che cominciò come ghostwriter di John Friedrich, il maggior truffatore australiano del Novecento, demolisce il «feticismo» intrinseco a memoir e autofiction
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 10 febbraio 2019
Dalla violenza delle colonie penali che diedero origine all’Australia in La vita sommersa di Gould alle nefandezze dei campi di prigionia giapponesi durante la seconda guerra mondiale in La strada stretta per il profondo Nord, passando per la protervia dei media in La donna sbagliata all’atteggiamento inqualificabile dei bianchi verso gli aborigeni in Solo per desiderio, Flanagan non ha mai esitato a denunciare nei suoi romanzi gli aspetti più oscuri (e meno gratificanti) della storia passata e presente, senza tuttavia forzare i lettori al proprio punto di vista. Nel suo ultimo lavoro, Prima persona, si rifà alla propria esperienza giovanile...