Alias Domenica

Quel che serve al silenzio è che si continui a parlare

Quel che serve al silenzio è che si continui a parlareBob Wilson, da Lecture of Nothing di John Cage, Spoleto ’59

Clasici del '900 Dalla musica agli scritti sulla danza, alle discipline orientali, ai metodi compositivi, ai lacerti di vita privata: pubblicato nel 1961, «Il silenzio» è oggi riproposto dal Saggiatore

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 aprile 2019
Se è vero che è buona prassi tacere di ciò di cui non si può parlare, il silenzio sembrerebbe scongiurare ulteriori postille al fin troppo citato suggerimento wittgensteiniano. Eppure, commentarlo, definirlo, sancirne lo statuto attraverso parole che mentre lo affermano lo negano è un tentativo ricorrente: celebre l’impasse cui ci costrinse a suo tempo John Cage, di cui a distanza di sessant’anni dalla prima pubblicazione, Il Saggiatore ripropone il Silenzio (traduzione di Giancarlo Carlotti, con una prefazione di Kyle Gann, pp. 320, e 42,00), uno degli argomenti, non il solo per quanto importante, affrontati nei ventitré scritti – saggi, conferenze...

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