Cultura

Quel «sindaco straniero» che cercò di cambiare il volto della Città eterna

Quel «sindaco straniero» che cercò di cambiare il volto della Città eternaRoma, 1909, il sindaco Nathan, secondo da sinistra, visita il cantiere dello Zoo

La biografia «Nathan e l’invenzione di Roma» di Fabio Martini, edito da Marsilio. Ebreo, nato a Londra, di formazione cosmopolita, Ernesto Nathan divenne sindaco della capitale nel novembre del 1907 con il dichiarato intento di fare di Roma una città più civile e moderna. La sua giunta lottò contro i monopoli e le rendite, inoltre cercò di migliorare l’efficienza della macchina amministrativa

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 20 agosto 2021
La città di Roma visse nei primi anni del Novecento una delle sue stagioni probabilmente più felici. Nel periodo compreso tra il 1907 e il 1913 la capitale del Regno conobbe cioè, grazie all’attività riformatrice del sindaco Nathan e della sua Giunta, una radicale trasformazione: un energico mutamento posto in essere da quel primo cittadino che, oltre a intervenire con successo in vari ambiti, elaborò un modello amministrativo assai efficiente ma rimasto, in seguito, sostanzialmente ignorato; come, del resto, risulta oggi ben poco nota la vicenda del suo governo municipale. IL LUCIDO E CIRCOSTANZIATO saggio di Fabio Martini, notista politico...

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