Visioni

Quella sacralità dietro il mistero della creazione

Quella sacralità dietro il mistero della creazioneDaniel Day Lewis e Vicky Krieps

Al cinema Nella Londra anni ’50 è ambientato «Il filo nascosto», il nuovo lavoro di Paul Thomas Anderson. Daniel Day Lewis è lo stilista Reynolds Woodcock, genio e ossessione. E il suo rapporto con le donne

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 22 febbraio 2018
Forse perché non lavora spessissimo, forse perché ognuno dei suoi progetti sembra segnato da una qualità e un’ambizione uniche, forse per l’aura di mistero e di cura ossessiva che li avvolge…c’è un che di kubrickiano nell’opera di Paul Thomas Anderson. E Il filo nascosto porta in sé più di un accenno a Kubrick. Si tratta –specialmente a confronto con The Master e Vizio di forma – di un film da camera, contenuto quasi per intero nello spazio di una townhouse inglese, che l’occhio del regista (è lo stesso PTA dietro alla fluidissima macchina da presa, per un senso ulteriore d’intimità...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi