Cultura
Quella «santa chiesa» di nome Cosa nostra
TEMPI PRESENTI Intervista ad Augusto Cavadi, autore de «Il Vangelo e la lupara». Il complesso intreccio fra l’associazione criminale e l’istituzione ecclesiastica in un volume edito in Sicilia
TEMPI PRESENTI Intervista ad Augusto Cavadi, autore de «Il Vangelo e la lupara». Il complesso intreccio fra l’associazione criminale e l’istituzione ecclesiastica in un volume edito in Sicilia
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 24 gennaio 2020
Nel Giorno della civetta, Leonardo Sciascia inventa un dialogo fra due mafiosi, «il vecchio» e «il giovane», che parlano di Calogero Dibella, confidente dei carabinieri, detto Parrinieddu («il soprannome, che voleva dire piccolo prete, gli veniva dall’eloquio facile e dall’ipocrisia che trasudava», scrive Sciascia). «Io dico – spiega il vecchio -: ti ho lasciato fare la spia perché, lo so, devi tirare a campare; ma devi farlo con giudizio, non è che devi gettarti contro la santa chiesa. E santa chiesa voleva dire di se stesso intoccabile, e del sacro nodo di amicizie che rappresentava e custodiva». La metafora della...